🔍 Hai mai pensato di pagare (o ricevere) il TFR ogni mese in busta paga?
Molte aziende – per comodità o per accordi con i dipendenti – hanno scelto, in passato, di erogare il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) mensilmente in busta paga.
Sembra una soluzione semplice, ma non è più consentita dalla legge, e a chiarirlo una volta per tutte è intervenuto l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) con la nota n. 616 del 3 aprile 2024.
🚫 Cosa NON si può più fare
❗ Dopo la fine del periodo sperimentale (durato dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018), previsto dalla Legge di Stabilità 2015, non è più possibile corrispondere il TFR ogni mese in busta paga, neppure con accordi individuali o collettivi.
Questo tipo di pagamento è considerato illegittimo.
Secondo l’INL, si tratta a tutti gli effetti di una integrazione dello stipendio, non di una corretta gestione del TFR. Con tutte le conseguenze fiscali e contributive del caso.
⚖️ Cosa prevede oggi la legge
Il TFR deve essere accantonato e corrisposto:
- Alla fine del rapporto di lavoro, oppure
- In anticipo, ma solo nei casi previsti dall’art. 2120 del Codice Civile (ad esempio per spese sanitarie gravi o acquisto prima casa).
Ogni altra forma di pagamento anticipato è vietata.
🏢 Aziende con oltre 50 dipendenti? Doppia attenzione
Se la tua azienda ha più di 50 lavoratori, la legge impone un ulteriore obbligo: versare il TFR al Fondo di Tesoreria INPS.
In questo caso, il TFR non è più nella disponibilità del datore di lavoro, perché assume natura previdenziale.
Pagare comunque il TFR in busta paga equivale a violare la normativa e rischiare sanzioni.
🚓 Cosa succede in caso di ispezione?
L’Ispettorato del Lavoro, in caso di accertamento, può:
✅ Intimare al datore di lavoro di ricostituire l’accantonamento TFR,
📑 Emettere un provvedimento ufficiale ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 124/2004,
💸 Richiedere anche versamenti aggiuntivi sul piano contributivo.
📌 Cosa fare adesso (senza rischiare)
👉 Se nella tua azienda esistono ancora accordi che prevedono il TFR mensile in busta paga, sospendili immediatamente.
👉 Verifica che l’accantonamento sia corretto e che il TFR sia destinato al Fondo Tesoreria (se dovuto).
👉 Per qualsiasi altro dubbio siamo qua per supportarti!
Gestire correttamente il TFR non è solo un obbligo di legge, ma anche un segno di serietà e tutela verso i propri lavoratori: evitare scorciatoie oggi significa costruire un’impresa più solida e rispettosa domani. Lo Studio Turchi è a disposizione per supportarti nella verifica e nella corretta applicazione delle normative vigenti.